Quante volte mi avete sentita blaterare che oh, quanto vorrei andare alle sfilate di moda, ma mica per intrufolarmi tra le addette stampa... ma per accucciarmi da una parte insieme ai fotografi?
Manifold, lo so.
E che ci posso fare?
Per quanto abbia più spesso carta e penna (o smartphone) in mano, è quella la mia prospettiva del cuore, per congelare le immagini appena hanno toccato il mio nervo ottico e, con esso, tutti i miei sensi.
Uno scatto e un respiro.
Un passo, uno scatto, un respiro, un passo, uno scatto, un respiro.
E' per questa mia passione non troppo segreta che sono entrata in contatto, tramite una collega, con Filippo Fior, che della sua passione per la fotografia ha fatto un lavoro e adesso gira per il mondo per buona parte dell'anno immortalando le passerelle più prestigiose.
Vedo le sue foto su Style.com ed è come se fossi stata lì anch'io, al bordo di una passerella, con una macchina con un teleobiettivo più grande di me.
Ma Filippo fa di più.
Il suo talento più grande è quello di cogliere non solo la perfezione, ma anche ogni tocco di disarmonia, di non prestabilito, di vero e vivo e ferocemente imperfetto e faticoso, ma anche spontaneo e umano-molto-umano, che accade non sulla passerella, ma nel backstage. Tra il trucco e il parrucco, le vestieriste, gli imprevisti dell'ultimo momento, gli attimi di stanchezza e l'incessante gioco di squadra che brulica a dar vita eventi come questi.
Negli scatti di Filippo ci sono tutte queste sfumature, e altre ancora, di un mondo che troppo spesso si offre ai nostri occhi in una bidimensionalità eccessivamente patinata.
Finalmente ha raccolto un buon numero dei suoi scatti più significativi, e ha messo in piedi una mostra fotografica.
A Milano.
Da domani, venerdì 4 maggio (inaugurazione ore 18.30) alla Galleria OpenMind di Via dante 12, a Milano.
Fossi in voi non mancherei.
Dura fino al 4 giugno.
Io naturalmente, per il Fashion Camp, arrivo a Milano il 7 giugno.
Non male come tempismo.
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