Bene, eccoci di
nuovo qua. Dopo le faville del primo controllo, durante la settimana
appena conclusa ho inanellato un certo numero di nuove sfide, come la
gestione del pre- e post-donazione del sangue, un fine settimana
fuori casa in giro per posti dove si mangia benissimo e, last but
not least, il consueto can-can di impegni di fine anno scolastico
che ti tiene fuori casa dalla mattina presto al tardo pomeriggio,
inchiodandoti al pc le restanti ore. E la sindrome premestruale, dove
la mettiamo? Certo, anche quella. La prima SPM da quando sono a
dieta, in queste ore su questi schermi. Ma procediamo per gradi.
Mercoledì 16
maggio: da oggi ho diritto a uno jogurt magro oltre alla già
deliziosa colazione che faccio la mattina. Non è moltissimo, ma
sembra che funzioni: la fame sembra lasciarmi un po' più di tregua a
metà mattina. Nel frattempo dicevamo dei giorni che non finiscono
mai, vero? Bene, questo è giusto uno di quelli, in cui hai da fare
mille cose fuori casa e altre tremila in casa. Verso sera, però,
stacco tutto e mi dedico a maschere facciali, depilazione e
cospargimento di cremine e olii varie. Niente mi fa star bene più di
questo, quando la stanchezza la fa da padrona.
Giovedì 17
maggio: anche per questo semestre sono riuscita a donare.
Sembrava impossibile perché oggi le mie vene erano meno
collaborative del solito, ma le infermiere del centro trasfusionale
di Piombino sono più toste delle mie vene e alla fine ce l'abbiamo
fatta. Il fatto di completare la donazione in modo più lento del
solito, poi, ha un lato positivo: alla fine del prelievo mi sento
meno fiacca perché il sangue lascia il mio corpo in modo molto
graduale e per tutto il giorno mi sento meno debole e frastornata.
Prima di lasciare l'ospedale, come al solito, vengo accompagnata a
fare colazione: prendo un panino con le verdure grigliate e un
bicchiere di tè freddo, e il tè mi sembra incredibilmente,
orrendamente dolce. Il mio corpo sta cambiando gusti, mi sembra un
segno positivo.
Venerdì 18
maggio: è il giorno della partenza per il blog trip a Massa.
Prima, a scuola, incontro la mia amica psicologa, le racconto
brevemente del mio percorso. Lei, che conosce bene le mie difficoltà
in questo ambito, approva la strategia della dottoressa, che sembra
volermi curare in modo globale, partendo dalla testa. Pranzo in
treno, dopo essere uscita da scuola, con un'insalata che contiene...
nient'altro che insalata. Avevo commissionato al buon Riccardo
l'acquisto di un'insalata con tonno o mais, alternativa da asporto
proposta dalla dottoressa, ma per un malinteso mi ha portato quella
quando è venuto a portarmi i bagagli in stazione... non tutti i mali
vengono per nuocere, però: già dalla sera inizia una serie di pasti
non proprio in linea con il mio attuale regime dietetico. Quello che
noto, in ogni caso, è che i cibi che scelgo sono più saporiti e più
abbondanti di quanto non dovrebbero essere nella mia dieta, ma che
non sono eccessivamente grassi o elaborati. Il dolce, sì, me lo
sarei potuto risparmiare. Cercherò di fare un fioretto in seguito.
Sabato 19
maggio: è una giornata piena di attività movimentate e
divertenti e gli spaghetti del pranzo sono veramente tanti. Mi segno
un altro fioretto da fare. Anche a cena. Tornerò a casa con un
rosario di fioretti al collo, ma ho deciso di mangiare con gusto per
questi pasti fuori programma e poi di rimettermi in carreggiata
appena tornata a casa, perché non mi fa bene alla testa sentirmi in
colpa mentre mangio in modo comunque diverso da come dovrei. Non so
se sto agendo per il meglio al 100%, ma sottoporrò la questione alla
dottoressa prossimamente.
Domenica 20
maggio: a causa del maltempo rincasiamo da Massa all'ora di
pranzo anziché dopo, quindi saltiamo un pasto fuori casa e al mio
rientro mangio una bella zuppiera di verdure crude e cado in letargo.
La domenica sarebbe il giorno della pizza, ma ho avuto le mie belle
soddisfazioni durante il weekend, quindi decido di saltare il giorno
della pizza per questa settimana.
I peccati di gola del fine settimana |
Lunedì 21
maggio: il mio lunedì, come al solito, non finisce mai. Non
riesco ad andare a camminare, da quanto non lo faccio? Però mi rendo
conto che sono comunque attiva, sorrido molto e ho un sacco di idee
che mi spuntano fuori dalla testa come le bollicine che vengono su da
un bicchiere di acqua gassata. Che sia questa la cosa veramente
importante? Che essere attivi venga prima di tutto da una sinergia
tra il corpo e la testa?
Martedì 22
maggio: ieri mi è arrivata la custodia per il Kindle e finalmente
avrò il coraggio di portarmelo in giro senza temere di rovinarlo.
Tornando dal lavoro scendo alla fermata del bus vicina al residence
dove lavora Riccardo per andare a scroccare un po' di connessione
wi-fi e acquistare un paio di libri che mi interessano. Per strada
incontro un amico al quale espongo un paio delle tante idee che mi
sono venute in mente in questi giorni. Lui si lascia contagiare dal
mio entusiasmo, decidiamo su due piedi di buttarci in un progetto
che, lo sappiamo già, sarà un successo. Mi fermo a bere un caffè
di fronte al mare, poi mi incammino verso il supermercato e le cose
da fare a casa. Avevo una fame cane, ma alla fine, piena di
adrenalina come sono, quasi mi scordo di fare merenda quando arrivo a
casa. È una bella sensazione, molto interessante.
Anche la prossima
settimana si presenta molto movimentata, tra i miei alunni che stanno
continuando gli esami, il saggio di flamenco e diversi altri impegni.
Spero di mantenermi in carreggiata, spero che la carica non mi
abbandoni. E che la smetta di piovere quando vorrei andarmene a
spasso, santo cielo!
2 commenti:
ire, sei stata taggata :) http://www.deirdredixit.blogspot.it/2012/05/11-question-tag.html
secondo me la carica migliore consiste nel vedere i risultati.. io adesso sono a -8kg :D
Ciao dolcezza, grazie! Sono passata a leggere al volo! In questi giorni a scuola ho il delirio, ma appena riesco rispondo e propago! :*
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