Mercoledì 25 luglio: mi presento al controllo dalla dietologa con un po' di preoccupazione (vista la mia parentesi milanese ho dovuto far slittare in avanti la data del controllo di più di 2 settimane, avrò fatto danno?) e con un borsone, dato che da lì proseguirò per il mio appuntamento settimanale con la cucina di Pomarance in Piazza. La dottoressa si entusiasma all'idea di una festa dove teatro, cucina tipica e artigianato si incrociano per le strade di un paesino delizioso come Pomarance, e mi dice che sarà dei nostri la prossima settimana (cioè oggi... venite anche voi?). Mi chiede come va. Le rispondo sinceramente: "Fino a 2 giorni fa mi sentivo la donna più bella dell'universo, poi è arrivata la sindrome premestruale e ora mi sento un cesso gonfio e deforme". E lei, raggio di sole: "Lei è ancora meravigliosa, ma basta portare quell'abito di quando era più in carne, ormai ci nuota dentro". Mi pesa, mi misura: ho perso poco meno di un chilo, non spunta ancora il numero 6 nel mio peso, ma lei si dice soddisfatta del mio percorso: le circonferenze vanno bene, il tono muscolare delle gambe è ok, e per l'umore non c'è paragone. Mi prescrive del magnesio per contrastare gli effetti della sindrome premestruale, cambiamo il vasoprotettore e variamo di nuovo la dieta, per avere più varietà e praticità. Quello su cui bisogna mettere un accento bello grande adesso è il movimento, altrimenti sì, posso anche continuare a dimagrire, ma svuotandomi, e non va bene: è meglio se mi godo la vita e qualche sgarro ogni tanto (addirittura posso mangiare una frittura di pesce, purché di ottima qualità, nei giorni in cui mi tocca il pesce... mi commuovo!) e poi "pareggio" col movimento, anziché stare a stecchetto, ma ferma. Buono. Ce la posso fare.
La sera vedo (e stavolta fotografo!) Les Ninettes: sono bellissime e tonicissime (vi farò vedere qualche foto prestissimo), eppure sono ragazze normali. Atletiche, ma normali. A me che non sono una circense un corpo così perfetto non serve, ma avere un corpo sano dentro e fuori è un mio diritto, e combatterò per ottenerlo.
Giovedì 26 luglio: arriva il ciclo. Voglio morì! Nel pomeriggio mi trascino un po' al mare, cammino un po', ma che fatica! Riccardo finisce abbastanza presto al lavoro (alle 21 anziché alle 22) e mi trascina fuori a cena: è la prima volta che usciamo dal 3 giugno, giorno del suo compleanno. Non mi va di truccarmi dopo il pomeriggio al mare, e comunque nel posto in cui andiamo non c'è bisogno di essere troppo in tiro, siamo praticamente di casa: esco con solo una passata di lucidalabbra e di kajal, e mi stupisco nel constatare che sì, sto bene anche così, ho la pelle del viso in buone condizioni e neanche troppe occhiaie. Mangio una frittura di pesce buonissima (non perdo tempo... me l'ha detto la dietologa, del resto!) con un'insalata mista, assaggio solo il vino, giusto per fare un brindisi a noi come da tradizione.
Venerdì 27 luglio: sono occupata a scuola quasi tutto il giorno. Cammino quel che serve per andare da un luogo a un altro, ma non riesco a fare di più. Ritiro, però, il tubino che la mia amica Selina mi aveva tenuto da parte nel suo negozio e che doveva essere il mio premio per i primi chili persi... non me lo riprovo neanche, ma dovrei farlo in tempi brevi perché vorrei inaugurarlo la sera del 12 Camp a Castiglioncello (il 9 agosto) e se c'è bisogno di farlo aggiustare devo muovermi!
Riccardo torna a casa con una fetta di torta (oggi era il compleanno di uno dei gestori del ristorante dello stabilimento in cui lavora), la mangia dopo cena. Senza neanche chiedermi se ne voglio un cucchiaio. Ci rimango un po' male, sulle prime, perché è come se mi trattasse diversamente da prima, ma in fin dei conti apprezzo: anche lui sta imparando a valutare quali sono i momenti in cui posso fare uno strappo alla regola (occasioni conviviali o comunque speciali, cibi o bevande particolari, emergenze) e quali sono le calorie che mi posso risparmiare. E' questione di testa, dicono. E' vero.
Riccardo torna a casa con una fetta di torta (oggi era il compleanno di uno dei gestori del ristorante dello stabilimento in cui lavora), la mangia dopo cena. Senza neanche chiedermi se ne voglio un cucchiaio. Ci rimango un po' male, sulle prime, perché è come se mi trattasse diversamente da prima, ma in fin dei conti apprezzo: anche lui sta imparando a valutare quali sono i momenti in cui posso fare uno strappo alla regola (occasioni conviviali o comunque speciali, cibi o bevande particolari, emergenze) e quali sono le calorie che mi posso risparmiare. E' questione di testa, dicono. E' vero.
Sabato 28 luglio: di mattina lavoro coi bambini, nel pomeriggio vado al mare e cammino. Stessa cosa per domenica 29 luglio, tranne che per il lavoro coi bambini, sostituito da qualche lavoretto al pc.
Lunedì 30 luglio: sono di nuovo occupata per quasi tutta la giornata, ed è così caldo che non riesco a combattere la fiacca neanche a sera, quando di solito le temperature si abbassano un pochino e sarebbe più facile uscire a fare due passi. Oltretutto devo finire un lavoro importante e sono un po' in tensione, mi viene da mangiucchiare. Cerco di non perdere la calma: recupererò domani (in compenso, per il caldo non ho voglia di accendere il fornello e anziché farmi la pasta pranzo con una mega-insalata e qualche fetta di bresaola: una volta tanto si può fare)
Martedì 31 luglio: ho un gran sonno, ma mi sento un po' più lucida. La fine del ciclo mi lascia sempre più "pulita" nel corpo e nella mente. Nel pomeriggio al mare non si sta neanche troppo bene, c'è una nuvoletta che va e viene e ogni tanto fa accapponare la pelle. Ma non c'è moltissima gente e Riccardo e io riusciamo a parlare un po'. Poi mi appisolo, e vado a camminare sul bagnasciuga intorno alle 19. E' il momento più bello per il mare, e una volta tornata a casa mi accorgo che la mia abbronzatura, specialmente sulle spalle, sta prendendo un colore veramente carino!
Il prossimo controllo dalla dietologa è tra una settimana esatta, poi ci prenderemo un periodo di pausa più lungo per vedere come me la cavo da sola. E' il momento adatto per far vedere (a lei, a me stessa e alle persone che mi vogliono bene) di che pasta sono fatta. :)
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