Terzo giorno del nostro viaggio berlinese. Non vi sto perdendo, vero?
Siamo arrivati a martedì, Pasqua e Pasquetta le abbiamo archiviate e il giorno più atteso della nostra permanenza qui è arrivato, accompagnato un timido sole.
E' il giorno più atteso perché oggi riaprono i negozi, e soprattutto perché potremo finalmente fiondarci al Museum für Fotografie/Helmut Newton Sammlung che, come l'anno scorso fu per il Museo Rodin, è la meta museale di questa nostra visita (da quando, a 17 anni, provarono a farci vedere National Gallery e British Museum nella stessa giornata, questa è la promessa che mi sono fatta: vedere poco, ma bene.Quindi, 2 anni fa a Londra, Tate e Tate Modern, l'anno scorso a Parigi Musée Rodin -e poi c'è scappata la visita a una mostra di David LaChapelle-, quest'anno Helmut Newton. Basta. Poco, ma bene).
Il museo in sé è una boccata d'aria... e scendere a Zoologischen Garten ha il suo brivido, devo ammettere!
Dopo la visita, ci avviamo, ancora imbambolati, verso il Kurfurstendamm, per mangiare e magari tuffarsi in una sana sessione di shopping.
Per arrivare sul Ku'damm si "inciampa" nella Kaiser-Wilhelm Gedächtniskirche, impressionante nella naturalezza con la quale espone lo squarcio ancora presente nella torre occidentale. Un dignitoso, vivissimo memento dei bombardamenti del 1943.
Poi, visto che alla fine passeggiare sul Ku'damm è esattamente come passeggiare sugli Champs Elysées, in Oxford Street o in qualsiasi altra via dello shopping in una grande città, caliamo l'asso concedendoci un'altra delle cose da turista che a noi topolini di paese capita raramente di fare: ci tuffiamo all'Hard Rock Café per pranzo, per goderci l'atmosfera nostalgici del rock e il servizio caloroso-confidenziale che ti fa tanto credere al loro motto LOVE ALL SERVE ALL!
Dato che lo Schloss Charlottenburg è una delle mete che abbiamo in programma, e che col biglietto del museo di Helmut Newton abbiamo accesso anche al Museo Berggruen che dista pochi passi, infrangiamo la nostra regola del museo unico e cambiamo rotta senza pensarci due volte (sì, le vie dello shopping con l'ennesima sfilza di H&M, Zara e simili mi annoiano, lo confesso, preferisco le stradine coi negozietti succosi). E' mentre consultiamo la cartina che si sofferma un signore a chiederci se abbiamo bisogno di indicazioni, facendomi pensare che questi berlinesi non sono per niente, per niente ruvidi come alcuni li descrivono.
Dopo il museo, ancora un'oretta di sole a zonzo nei giardini del castello di Charlottenburg...
... e un tramonto elettrico a Potsdamer Platz
Da lì, torniamo su Unter den Linden a piedi, godendoci la temperatura che sembra già un po' più dolce. Troviamo, non molto distante dalla porta di Brandeburgo, il monumento agli ebrei assassinati d'Europa (Denkmal für die ermordeten Juden Europas). Farà così impressione anche di giorno? Non lo sappiamo, fatto sta che è un luogo perfetto per farsi molte domande.
Un saluto veloce alla Porta di Brandeburgo, tanto più bella adesso che se ne sono andati i figuranti vestiti da Guerre Stellari e da indiani d'America pronti a fare foto coi turisti.
2 commenti:
Ce l'ho fatta a leggere la terza puntata prima di partire!!!
In effetti anche a me ispira poco la via dello shopping tradizionale (anche se in Ku'damm c'è COS e una visitina da COS è d'obbligo!) mentre non vedo l'ora di spulciare i negozietti dei giovani stilisti!
L'unico mio cruccio è che mio papà mi amareggerà completamente lo shopping con le sue lamentele!
Un bacione :-***
Ciao tesoro! In serata pubblico anche la quarta e ultima! ;) L'hai fatta la valigia? Un bacione!!
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