Se questo blog si chiama Mix&Match un motivo c'è.
E va ripescato a ritroso nel mio passato, quando con nonchalance inzuppavo la schiaccia nel caffellatte, mettevo la Nutella sui crackers salati e ai primi raggi di sole, a primavera, mi incaponivo a portare la giacca di jeans con sotto i maglioncini di lana benché la mamma della mia amica B. inorridisse a questo mio ardimento. Nella pre-adolescenza ho portato gli short di jeans con maglioncini di cotone a manica lunga gustandomi il sapore di questa piccola contraddizione in termini, e come pressoché tutte le adolescenti negli anni Novanta ho portato gli anfibi con vestitini romantici e gonne a pieghe.
Poi sono cresciuta.
E ho scoperto che nella moda si può mischiare non solo per stile, texture, forma, ma anche per epoche.
La cosiddetta scoperta dell'acqua calda, per dirla in altre parole.
Ma andateci voi, a prendere una birra nel locale più frequentato del vostro arretrato paesello, con una gonna a trapezio fatta su misura per la vostra mamma 30 anni prima, e un paio di Converse, e poi mi dite. Ci vuole coraggio, ma soprattutto ci vuole la testa per arrivare a fare un abbinamento del genere, perché senz'altro molti lo escluderebbero per paura di ciò che ne penserebbero gli altri, ma moltissimi altri non prenderebbero neanche in considerazione l'ipotesi di fare abbinamenti insoliti semplicemente perché non gli verrebbe mai in mente, perché vestirsi "come gli altri" è un'abitudine, ma anche uno stato mentale.
E guardate, non è una critica alla cosiddetta massa: io non sono una di quelle che difendono a tutti i costi la bandiera della distinzione del singolo! Bisogna ricordarsi, secondo me, di esserci anche noi, nella massa che tanto deprechiamo, invece di sforzarsi con tutte le proprie energie di "distinguersi" in ogni occasione, con risultati a volte patetic.
Ma meno vedi, meno osi, e quindi in provincia, specialmente quando ero ragazzina, ci si trovava spesso a fare le solite, comode scelte in fatto di stile (o di non-stile, perché alla fine sembravamo tutti in divisa).
Ora le ragazze osano di più, e menomale! Prima o poi vi farò vedere i dettagli di stile molto interessanti di alcune delle mie alunne, ma adesso non divaghiamo!
Dicevo che il vintage è uno spunto in più per mixare.
Sinceramente non mi vedo molto in un outfit vintage dalla testa ai piedi, ma apprezzo molto quei piccoli tocchi di pezzi d'antan che possono dare una luce diversa anche al "solito" outfit.
E qui devo ammettere un'altra cosa: il vintage mi frega nel taglio delle gonne e dei pantaloni.
Piccola e morbida (e comunque priva di girovita anche ai tempi in cui ero una magrissima e sodissima ballerina), la maggior parte delle volte proprio non riesco a far quadrare il girovita delle nostre ave col mio.
Scarpe e borse vintage di solito non mi fanno impazzire (ma le eccezioni sono sempre ben accette).
Riservo un occhio di riguardo per bijoux, cappelli, camicette e cappotti.
Oh, sì, cappotti.
Quando ho varcato la soglia di Ceri Vintage il cappotto color lavanda/carta da zucchero era lì che mi aspettava. Col suo taglio così pulito e quel colore così innocente. Aspettava proprio me.
Ci siamo divertiti un sacco, a fare foto in pieno stile mix&match (grazie mille Michele, sei stato un ottimo fotografo!!) con i miei boyfriend jeans nuovi di zecca, ho perfino provato a fare dei salti di fronte all'obbiettivo, ma coi tacchi non è stato facile:
E com'è andata a finire con il mio piccolo amico? Che era troppo stretto di spalle, e temevo che anche indossandolo col più sottile dei maglioni avrebbe tirato troppo, allora l'ho rimesso a posto. Per fortuna ha trovato quasi subito una nuova padroncina, la graziosissima Santels... prenditi cura di lui, mi raccomando!
E poi è arrivata Paola, col suo headband e il suo miniabito di Ethic, lei che più
la vedo muoversi più potrebbe essere un'adorabile francesina, a portare un'altra ventata di vintage, stavolta anni Settanta.
E cosa va a scovare tra i capi esposti? Una pelliccia che sembra fatta apposta per lei.
Ditemi se non sembra pronta per andare a un concerto un po' retro!
From Woodstock, with love...
6 commenti:
;)
era davvero splendido quel cappotto e ti stava benissimo!
Amica tu e Paola siete stupende in queste foto!
E la tua analisi sul vintage e su come la provincia influenzi spesso lo stile nel vestire mi e' piaciuta davvero tanto!
Io da ragazzina ho passato due periodi: quello dell'infagottamento (in cui mi vestivo con cose maschili XL pur pesando poco piu' di 40 kg) e poi grazie a Dio (ma piu' che altro grazie a mia mamma) quello bon ton.
Credo che il mio amore per la moda e il mio gusto per un certo stile sia nato in quel momento e tutt'ora quel modo di vestire, con qualche naturale evoluzione, continua a fare parte di me.
Riguardo al vintage ho iniziato a conoscerlo da poco, grazie alle blogger che leggo e devo dire che non ne capisco granche' e che le mie scelte sono dettate solo dall'istinto.
Le scarpe vintage davvero non fanno per me, ma bijoux, foulard, borsette e capi spalla li trovo stupendi!
Ahaha, il periodo-infagottamento l'ho passato anch'io... pensa che ci sono delle t-shirt rockettare e dei pantaloni di quell'epoca che adesso stanno a Riccardo, che li usa per andare al lavoro o stare in casa... :D
Eri bellissima con quel cappotto!
ciao! che bello il tuo blog! ho letto questo post sorridento e pensando che anch'io mettevo i vestitini a fiori con gli anfibi! il capotto è delizioso soprattutto il colore!
Posta un commento